Nella tredicesima giornata di campionato non si può non parlare della doppia (avrei giurato fosse tripla) espulsione di Rizzoli in Genoa-Sassuolo. Espulsione che ha lasciato forti incertezze e che per questo ha generato commenti post-partita anche nei giorni successivi. Ma non si può nemmeno non discutere degli errori di Rocchi, in Bologna-Roma, che hanno tolto punti d’oro agli emiliani; punti che sul piano del gioco, tra l’altro, avrebbero pienamente meritato.
BOLOGNA-ROMA 2-2 (Rocchi)
All’11 sponda aerea di Destro(B), Giaccherini(B) mette di prima il pallone in mezzo e trova la deviazione di Mounier(B) che finisce in rete. L’arbitro però annulla per una presunta posizione di fuorigioco. Era presunta “live” ed è “inesistente” dopo aver visionato la moviola: l’attaccante francese era tenuto in gioco da Digne(R). Il gol era valido.
Al 30′ la Roma protesta per un tocco di mano di Diawara(B) in area di rigore; i giallorossi chiedono il penalty, ma per Rocchi non c’è nulla. Decisione che rimane dubbia.
Al 60′ l’arbitro assegna un altro rigore alla Roma: Iturbe(R) va giù in area dopo un contatto con Rossettini(B). Dalla moviola si vede come l’argentino accentui la caduta. Decisione che rimane dubbia.
GENOA-SASSUOLO 2-1 (Rizzoli)
Al 40′ Berardi(S) dimostra ancora una volta la sua immaturità (chiamiamola così): calcione gratuito ad Ansaldi(G) e rosso diretto; sacrosanto, ci mancherebbe. L’episodio, però, scalda gli animi. Rizzoli per mettere ordine in campo comincia a sventolare il cartellino rosso come fosse un torero nell’arena. Finisce per espellere anche Perotti(G) e Burdisso(G). Un pò di confusione perchè Burdisso nel secondo tempo è di nuovo in campo, quindi non è espulso; eppure l’arbitro gli ha mostrato il cartellino rosso. E’ chiaro come il sole. Dalla tv si vede benissimo come Rizzoli fa tre volte il gesto col cartellino rosso in mano. Archiviando il caso Burdisso che rimarrà un arcano insoluto, il discorso è: “va bene Berardi, ma Perotti?”.
Un calciatore deve essere espulso con il cartellino rosso quando commette una delle seguenti infrazioni:
h) si rende colpevole di condotta violenta;
i) si rende colpevole di un fallo violento di giuoco;
l) sputa contro un avversario o qualsiasi altra persona;
m) priva la squadra avversaria di una rete o di una evidente opportunità di segnare una rete, toccando deliberatamente il pallone con le mani. Questo non si applica ad un portiere all’interno della propria area di rigore (condotta gravemente sleale);
n) priva di una evidente opportunità di segnare una rete un avversario che si dirige verso la porta opposta, mediante un fallo punibile con un calcio di punizione diretto o un calcio di rigore (condotta gravemente sleale);
o) usa un linguaggio offensivo, ingiurioso o minaccioso;
p) riceve una seconda ammonizione nella stessa gara.
Riguardando l’episodio alla moviola Perotti si avvicina col viso a quello di Berardi in segno di sfida (come nella foto). Non gli sputa. Non lo tocca. Eppure l’arbitro non esita a cacciare fuori entrambi.
Diego Perotti chiarisce la sua espulsione: «Ho parlato con l’arbitro, mi ha espulso perché sono andato testa a testa con Berardi».
Rimane da verificare se il testa-testa si possa considerare “condotta violenta”. Io ne dubito.