La serie A arriva alla sedicesima giornata ed ovviamente le prestazioni arbitrali non smettono di far parlare. Gli episodi su cui discutere sono davvero tanti e non solo per quanto riguarda il risultato finale dei singoli match, ma anche in merito a decisioni arbitrali che sono assolutamente ingiuste e soprattutto, cosa ancor più grave, vengono prese considerando il colore della maglia, i punti in classifica o chissà seguendo quale altro criterio.
MILAN-VERONA 1-1 (Valeri)
All’87′ Marquez(V) interviene in area su Bonaventura(M) spingendolo e disinteressandosi del pallone. Il fallo è piuttosto evidente, ma l’arbitro lascia correre. Era rigore per i rossoneri.
Valeri sbaglia anche in occasione di due azioni offensive del Milan fermate per errati fuorigioco. Uno più evidente dell’altro. Tuttavia non serve discutere troppo su quest’ultimi errori in quanto già solo la mancata assegnazione del penalty avrebbe portato bottino pieno agli uomini di Sinisa.
Quello di Valeri si può considerare l’unico vero erroraccio della giornata. Gli altri errori non sono stati così decisivi, come quello di Cervellera in Empoli-Carpi(3-0): al 72′ trattenuta di Laurini(E) su Di Gaudio(C); l’arbitro ammonisce il giocatore del Carpi per simulazione invece che assegnare un sacrosanto calcio di rigore. La gara di Rizzoli, Napoli-Roma (0-0), viene gestita bene sebbene il match abbia generato un pò di polemiche. Le decisioni prese, però, sembrano essere corrette e quindi non ci sono episodi che abbiano in qualche modo inciso sul risultato finale.
E’ invece Di Bello a commettere gravi errori di valutazione in Genoa-Bologna(0-1): al 4′ Diawara(B) entra secco su Izzo(G): gambe unite, saltando direttamente sull’avversario. Era un intervento da rosso diretto, ma accaduto così subito l’arbitro ha deciso di far proseguire il gioco. Errore! Ma ancor più errore perchè poi all’85′ espelle Perotti(G) per una sbracciata, giudicata “gomitata al volto”, a Diawara che si porta le mani al volto e stramazza al suolo. Di Bello abbocca ed espelle il genoano che incredulo abbandona il campo. L’eccessiva severità di Di Bello ci poteva stare se avesse espulso Diawara al quarto minuto, ma in quel caso ovviamente non ci sarebbe stata nessuna manata visto che Diawara non sarebbe stato in campo; il tutto si conclude con l’assurda espulsione di Diawara al 91′. Espulso per aver rivolto gesti offensivi ai tifosi genoani. Lui dice di aver risposto agli ululati dei tifosi. Ma i grifoni non ululano, al limite ruggiscono (leone) o stridono (aquila). I tifosi genoani non ululano, semmai applaudono per esempio un “Alessandria” che sul campo dimostra di meritare rispetto. Tanti “discursi”, ma la verità è solo una:
Diawara durante il match ha innervosito i tifosi rossoblu che a fine gara lo hanno fischiato duramente. Tutto qui. Nessun ululato razzista. Aveva semplicemente riempito le tasche dei genoani per tutti i 90 minuti e si è beccato i fischi, o credeva di meritare gli applausi? Ormai con questa “caccia al razzista” si sentono le voci e si vedono fantasmi in ogni dove. Era tanto bello quando allo stadio s’innalzavano quei cori dove c’era chi doveva pulirsi col sapone, chi aveva solo nebbia nel cervello o dove la moglie dell’arbitro andava un pò con tutti. Erano solo parole che sfumavano già all’uscita dello stadio.
Concludo con una riflessione sull’espulsione di Perotti: contro il Sassuolo è stato espulso per “atteggiamento intimidatorio” verso Berardi(S). Non lo ha toccato e si è preso una giornata. Col Bologna invece un minimo di contatto c’è stato ed ha preso tre giornate. Non voglio nemmeno immaginare quale potrebbe essere il provvedimento nel caso in cui davvero commettesse un fallo da espulsione.